“I bambini avrebbero nuovi occhi per insegnarci?”¹Citazione di padre Joseph Wresinski estratta dal testo “I bambini del quarto mondo, un’opportunità per tutti i bambini”, 1979

“E se aiutassimo Emile a ricostruire la sua casa”, suggerisce Djibril al suo gruppo di Tapori²Spinto da ATD Quarto Mondo, Tapori collega i bambini dei quattro lati del mondo e di tutti ceti sociali. Attraverso un piccolo giornale, lettere, campagne e incontri, sostiene le loro iniziative, i loro gesti di amicizia e la loro riflessione per un mondo senza miseria.. In questa regione dell’Africa centrale, la popolazione è stremata da anni a causa di guerre successive che hanno mandato in frantumi la maggior parte delle iniziative.

Tuttavia, i giovani e i bambini hanno creato un gruppo che si è proposto la missione di essere “amici dei senza amici”. Emile? La sua casa in collina si inclina così pericolosamente che la famiglia dorme all’aperto. Armand, un giovane che ha accompagnato il gruppo fin dall’inizio, esita.

Emile? Nessuno gli parla. Si dice che porti sfortuna… Interviene Innocente: “Ha dei figli che sono proprio come noi. Non possiamo lasciarli dormire sotto la pioggia e le punture di zanzare. »

Pélagie insiste: “Non posso stare in pace se i miei amici non dormono bene. Quando parliamo del diritto di avere una casa, penso ai vicini che non hanno un posto dove dormire. L”entusiasmo dei bambini determina la decisione. Si organizzano. Alcuni vanno a parlare con Emile; altri prendono in prestito una pala, un machete o una zappa, un martello di fortuna.

Tutti insieme, si mettono al lavoro: potare gli alberi per i pali, portare su l’acqua del torrente e calpestare la terra con i piedi per farne pannocchie. I vicini guardano la scena. Uno di loro grida: “Non è lavoro per bambini” e si unisce a loro.

Il giorno dopo diversi uomini del quartiere sono sul cantiere. Nella sua casa in piedi, qualche mese fa, sono stato ricevuto da quest’uomo. Me l’ha detto lui:

“Prima mi chiamavano Émile. Ora mi chiamano ‘Papà’. Cosa c’è di più orgoglioso dell’essere il papà di tutti? I bambini Tapori mi hanno fatto uscire dall’isolamento. Grazie alla loro considerazione, i miei vicini sono diventati più vicini a me. In seguito, ho aperto gli occhi e ho visto che molti altri soffrivano come me, ed è così che abbiamo creato il gruppo delle “famiglie solidali”. »

E Armand ha aggiunto: “Con questi bambini, abbiamo capito tutti che papà Emile non era pazzo, ma così povero che è rimasto rinchiuso su di sé e non ha osato parlare con nessuno. Di conseguenza, nessuno gli parlava e tutti si permettevano di dire qualcosa e tutto su di lui. »

Lasciamo che i bambini ci aprano gli occhi, ci portino ad andare oltre i limiti che ci siamo posti, e a loro volta diventino “amici dei senza amici”.

Grazie per averci permesso, attraverso la vostra amicizia e i vostri doni, di moltiplicare gli incontri che collegano le famiglie alla loro comunità e di restituire loro onore e orgoglio.

Vi auguriamo delle Buone Feste e un Buon Anno 2020.

Isabelle Pypaert Perrin,

Delegata Generale di ATD Quarto Mondo

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